Byod: alcuni strumenti didattici per sfruttarlo al meglio

Bring your own device, un acronimo che in poche parole vorrebbe indicare la possibilità di usare delle applicazioni per la didattica attraverso qualsiasi dispositivo.

Nonostante le indicazioni sull’uso degli smartphone in classe è evidente che ogni studente ha a disposizione un potente strumento didattico che se ben utilizzato potrebbe di fato affiancare gli altri strumenti tradizionali.

Se anni fa ci si lamentava della mancanza di laboratori, dell’assenza di pc e dell’assenza di LIM, adesso forse, con qualche accorgimento anche sui regolamenti di istituto potrebbe essere interessante un coinvolgimento attivo, creativo e responsabile dei dispositivi personali.

Ma cosa è possibile fare? Come possiamo scegliere strumenti che possano essere fruiti sia da cellulare sia da computer o da tablet? E’ chiaro che da insegnanti il nostro obiettivo deve essere quello della flessibilità. Occorre che l’insegnante sia capace di valutare adeguatamente il software da usare e valutarlo sotto diversi aspetti rispondendo a determinate domande:

  1. E’ gratuito? Quanto costa? Esiste la versione Educational gratuita almeno per gli studenti?
  2. Esistono versioni in forma di App per tablet?
  3. Esistono versioni in forma di App per Smartphone?
  4. E’ piattaforma aperta indipendente da sistema operativo?
  5. Usa una base cloud? Conserva dati on line per essere utilizzati da diversi dispositivi?

Secondo me se sono soddisfatte almeno 3 di queste domande, molto probabilmente la scelta è adatta ad un utilizzo didattico in chiave Byod.

Ma come possiamo sfruttare la strategia Byod, quali discipline possono trarne vantaggio?

L’altro giorno ho somministrato una prova scritta con domande a risposta aperta in una mia classe. Per via della scarsa connettività alcuni studenti mi hanno chiesto di usare il loro cellulare. Moodle, la piattaforma che uso per somministrare le prove aveva un tema grafico che ben si adattava ad una navigazione smartphone. Gli studenti hanno potuto completare il compito senza problemi.

Uno scenario di utilizzo può essere quello della fruizione di contenuti flipper classroom. Usare piattaforma come Edmodo, Moodle ed altre anche social consente di sfruttare al massimo la fruizione di contenuti da smartphone. I video, i testi ed anche l’inserimento di brevi informazioni possono essere gestiti da dispositivi mobili.

Un altro scenario di utilizzo può essere di tipo collaborativo. Applicazioni come Evernote, OneNote, Google Drive in chiave cloud consentono la creazione di contenuti con diversi dispositivi. Ecco, quindi che l’uso di queste ultime consente di creare un ambiente motivante e stimolante che non riguardi i dispositivi come strumenti fini a se stessi ma come oggetti per sviluppare creatività. Si pensi, ad esempio, alla facilità con cui inserire immagini o audio da cellulare piuttosto che da PC. Sicuramente su cellulare tutto viene più semplice anche grazie alla generosa dotazione multimediale.
Il byod quindi, non solo diventa una strategia che “si accontenta” dei dispositivi meno performanti come i cellulari, ma addirittura ne sfrutta pienamente le funzionalità.

La creazione di quiz, test e altre prove interessanti e partecipate può sicuramente trarre vantaggi dal Byod ed evitare di usare un intero laboratorio multimediale avvalendosi solo di LIM e dispositivi degli stessi studenti.

In definitiva occorre sicuramente tanto studio e ricerca per individuare gli strumenti informatici adatti al Byod ma una volta trovata una soluzione ideale per la propria disciplina sicuramente sarà possibile coinvolgere più attivamente gli studenti.

 

 

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