FaceApp più scaricata di immuni è pericolosa per i nostri dati, ecco perchè
In questi giorni spopola sui sociali una app che consente di usare le proprie immagini personali per fare complesse elaborazioni di intelligenza artificiale al fine di farci vedere come saremmo più vecchi o dell’altro sesso. Un passatempo apparentemente carino che di fatto non funziona in modo semplice. Esso infatti funziona attraverso sofisticati software che effettuano le trasformazioni per rendere la foto molto verosimile.
Peccato che per raggiungere lo scopo l’app richieda di accedere con i propri dati social quindi dopo aver chiesto tutte le autorizzazioni essa ci propina il magico risultato. Praticamente accade che milioni di utenti ignari di ciò a cui vanno incontro consegnano i propri dati biometrici ad una app sviluppata da una software house russa, con sede non meglio identificata e comunque laddove non vigono le norme GDPR per la privacy.
Sempre in questi giorni circolano notizie poco attendibili sulla sicurezza dell’app “immuni”, quella, per intenderci, che consente il monitoraggio del covid19 nella speranza che una azione volontaria di massa consenta di tracciare l’avanzare del virus e prevenirne la diffusione. Tante persone hanno paura che i propri dati vadano in mani sbagliate.
Ma che differenza c’è tra le due app? La prima, FaceApp, è sviluppata da un ente privato con sede in luoghi in cui non vige alcuna normativa accettabile sui dati e ruba i nostri dati in cambio in una foto taroccata. La seconda è sviluppata dal governo, senza scopo di lucro e ha come finalità quella di mettersi a disposizione sulla tracciatura dei dati atta a prevenire la diffusione del virus Covid 19. Quale app installereste adesso? Fate voi.