Laboratori per gli STEM, 100 milioni per migliorare le discipline scientifiche e tecnologiche: ecco come

Cento milioni di euro che rappresentano, è opportuno dirlo, una opportunità per le scuole soprattutto in questo periodo in cui si verificano difficoltà diffuse proprio sulle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) quelle discipline nelle quali gli studenti faticano a raggiungere validi obiettivi.

Le difficoltà in matematica e fisica sono molto evidenti tra gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, un gap formativo che rappresenta la vera spina nel fianco della scuola italiana. La colpa di tutto questo? Non certo dei docenti che ormai non riescono più a trovare valide motivazioni per coinvolgere gli studenti nello studio di queste discipline che sicuramente necessitano di esercizio continuo, simulazioni e molto altro. Le discipline STEM risentono maggiormente del fenomeno delle classi numerose. Poche sono le applicazioni pratiche nei laboratori dove la matematica, la fisica, le scienze, vengono calate nella realtà, osservate e studiate.

E’ in questa ottica che il Ministero dell’Istruzione ha emesso un bando che finanzia per oltre 100 milioni di euro progetti per allestire laboratori STEM presso le scuole. Un bando interessante e una opportunità per le scuole per attrezzarsi di validi strumenti. Non sono tanti ma considerato che il tetto massimo di spesa è di 16 mila euro, ben 6800 scuole potranno beneficiarne senza alcun problema, l’80% del totale delle scuole. E non è escluso che il bando venga rifinanziato per coprire tutte le scuole d’Italia.

Ma come funziona effettivamente il bando STEM 2021?

Ogni istituzione dovrà fare una analisi delle esigenze oltre ad una valutazione degli strumenti già in adozione. L’analisi dovrà tener conto anche e soprattutto dei risultati delle prove INVALSI e delle criticità che ne sono derivate soprattutto per le discipline STEM. Una attenzione particolare va rivolta anche al contesto territoriale in cui la scuola opera.

Una volta evidenziate le esigenze, la scuola potrà procedere con un progetto ben definito che punti ad obiettivi chiari. La strategia di apprendimento attraverso i laboratori di sperimentazione delle discipline STEM, senza dubbio rappresenta un modo diverso di studiarle calate nella realtà. Così la robotica educativa, i FabLab, i laboratori creativi possono rappresentare una spinta motivazionale che faccia sì ad esempio che la Matematica non venga più vista come disciplina astratta fatta da numeri ma qualcosa che insegni soprattutto a ragionare e a risolvere problemi.

La matematica nella realtà, era il titolo di un vecchio manuale su cui studiavo oltre 30 anni fa al liceo, autrice la prof.ssa Castelnuovo, scomparsa qualche anno fa. Era un tentativo di calare nel mondo reale quella matematica ormai fatta di incognite, variabili, costanti, funzioni che spesso gli studenti relegano nel mondo astratto.

Risolvere una equazione , definire il grafico di una funzione deve rappresentare l’applicazione della matematica alla risoluzione di un problema reale.

Allo stesso modo si può parlare di quella matematica che scaturisce dall’osservazione di fenomeni, la statistica anche applicata alle scienze, o quella che consente di risolvere problemi di fisica.

Ecco, allestire laboratori di simulazione di fenomeni della natura, che consentano una osservazione del reale per integrarla in un modello matematico, è qualcosa che consente agli studenti di capire quanto le discipline STEM siano utili nella vita di tutti i giorni

L’unica pecca è il fatto che esso cade in un periodo di caos che vede le scuole impegnate con la chiusura dell’anno scolastico.

Ma come districarsi tra le varie scelte? Come progettare un ambiente STEM in poco tempo, come orientarsi nella babele di proposte che spesso rischiano di farci fare pessimi acquisti?

Ho deciso di rendermi disponibile per rispondere a tanti quesiti che le varie scuole si pongono. Ecco il mio indirizzo email a cui è possibile porre dei quesiti: salvo.amato@gmail.com o compilate questa form:

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